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Immagine del redattoreElena Sankalpa Hatha Yoga

Magia

“Arriverà un giorno,

in cui capirai che

Tutto l’universo vive dentro di te.

Allora sarai un mago.

Come mago non vivi nel mondo,

il mondo vive dentro di te…


Quando questo accadrà inizierai

a manifestare invece di attrarre.

E capirai che non ti manca nulla,

solo non hai ancora visto

dentro di te

ciò che stai cercando tanto”


Sono le celebri parole che Mago Merlino rivolge a Rè Artù ed in fondo possono essere riferite anche a ciascuno di noi.

Se riflettiamo sulle nostre pratiche di Hatha Yoga, dopo la fase di asana e pranayama, planiamo in shavasana ed in quel preciso momento possiamo iniziare a creare il nostro spazio interiore, un luogo dove solo noi possiamo entrarvi e dove possiamo trovare pace, armonia e serenità.

In quel momento, man mano che riusciremo a calmare la mente e tramite la pratica continua, potremo accorgerci che l’universo intero vive dentro di noi.


Qui, al centro del nostro essere, troviamo quella parte completamente immobile di noi stessi che non è disturbata da nessuna cosa che ci circonda, come quella parte più profonda dell’oceano nella quale non vi sono correnti. L’idea è quella di ritornare continuamente a quel luogo di immobilità e di quiete in modo da rafforzare il fatto che siamo esseri immobili e silenziosi, completamente pacifici per natura.


Stare silenziosi e immobili non vuol dire essere inattivi, annoiati e senza gioia. In realtà è il contrario! C’è un intero mondo interiore da esplorare con i nostri pensieri e con il nostro ritmo. Lì non c’è traffico! Cominciamo a scoprire quella distesa di pace profonda che abbiamo sempre cercato. Essendo molto focalizzati, ogni esperienza è significativa e importante.


Qual è l’esperienza di quella pace profonda?

Pace vuol dire essere pienamente appagati; non volere niente di più. Desiderare e anelare a qualcosa, significa che c’è un buco interiormente, e se così è cercherò di trovare il modo per riempirlo. L’attenzione dell’anima sarà sempre rivolta a ‘come fare per’ invece che alla sensazione di soddisfazione. Infatti, tutto ciò di cui l’anima ha bisogno è già qui, dentro di noi. Non abbiamo bisogno di uscirne per cercare. Piuttosto che sentire di doversi impegnare per ottenere qualcosa, abbiamo solo bisogno di sederci e lasciar emergere ciò che serve nel nostro orto.


Pace vuol dire accettazione piena. Non volere che la nostra storia sia in alcun modo diversa da quella che è. Voler cambiare qualcosa vuol dire far sorgere ulteriore inquietudine e non mi sentirò in pace finché non l’avrò cambiata. E se accettassimo ‘quello che è’ e stare in pace proprio qui, proprio ora, con il ticchettio dell’orologio o con il vocìo della gente? Com’è bello essere padroni del momento, senza esserne schiavi.


Pace vuol dire provare empatia. Essere gentili e amabili, non aggressivi con la vita e con gli altri. Condannare ed arrabbiarsi significa che non ho capito che non posso cambiare niente di ciò che è fuori di me con la forza. Posso solo cambiare ciò che è dentro di me, in tal modo le circostanze si adatteranno alle mie frequenze. Sintonizzati con quell’amore e con quella gentilezza dentro di te ed essa si riverserà su di te e avrà automaticamente una ricaduta sul cambiamento degli altri.


Ogni volta che agisci, fallo a partire da quello spazio interiore. È un po' come andare a un pozzo e ritornare con un secchio pieno di pace! In tal modo troverai novità e soddisfazione in ogni azione, sentendoti energizzato invece che prosciugato.


È Tempo… di riscoprire questo spazio interiore ed emergere da questo spazio ogni volta che ti immergi nel mondo dei suoni e delle azioni. Mente e cuore te ne saranno grati.


Estratto da: Rajayoga newletter


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