Buongiorno e ben risvegliati!
Perché alcuni dicono che lo Yoga fa male? È questo un invito a smettere di praticare?
Certo che no! Ecco che qui, in anteprima, vogliamo raccontarvi qualcosa in più su questo tema e fare chiarezza.
Innanzitutto, questa non vuole essere una semplice provocazione fine a se stessa, vuole piuttosto essere uno spunto di riflessione.
Se pratichiamo male gli Asana, lo Yoga può fare male nel corpo. Infatti, non prestando la giusta attenzione ai dettagli, agli allineamenti, al riconoscimento e all’ascolto dei propri limiti e delle proprie specificità si corre il rischio di provare dolore nel proprio corpo che, se non gestito, può degenerare in dolori importanti e anche cronici.
Se pratichiamo male lo Yoga “fuori” dal tappetino, lo Yoga può farci ancora più male. Si, perché invece di aiutarci nel riconoscimento del nostro Ego in azione ci può condurre al suo potenziamento.
Gli Asana, i Pranayama, i Bandha, le Mudra, la Meditazione se praticati in sicurezza e con attenzione, possono diventare un laboratorio di ascolto in cui coltivare la propria interiorità e il proprio vissuto emotivo. Praticare Yoga “bene” significa avere la possibilità di attraversare sé stessi, strisciare dentro di sé con tutta la fatica e il dolore che questo può comportare, per poi ri-nascere e ri-emergere rinnovati.
Lo Yoga non è uno sport, non è una pratica modaiola da svolgere in attillati e costosi leggings, ma è un metodo potente, trasformativo, di grande impatto personale e sociale. Da questo deriva la necessaria consapevolezza che la pratica richiede innanzitutto di prendersi la responsabilità di sé stessi: lo Yoga fa male perché è un viaggio trasformativo e come tale non è privo di rischi e spesso comporta dei cambiamenti che richiedono grande coraggio e implicano, appunto, di attraversare il proprio dolore.
Ecco perché il nostro hashtag preferito è #yogapermoltimanonpertutti
Ci vediamo stasera, per la nostra lezione di recupero.
Fonte: Yogamilan
Foto: SankalpaSemefiore

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