Buongiorno e ben Risvegliati!
Sono stata fuori Milano per una decina di giorni per dedicarmi ad un Summer Camp estivo, per un'associazione che si occupa di malati di Parkinson, per la quale organizzo lezioni di Hatha Yoga Accessibile. Torno pertanto a scrivere il diario di bordo partendo da un piccolo racconto:
Una volta c'era un ragazzino che aveva giocato con altri suoi compagni ed era molto stanco. Ecco che stava andando a casa e lungo la via disse: " Sono veramente stanco, voglio riposarmi"
Allora cosa fece? Si sdraiò sull'orlo di un pozzo e si mise a dormire.
Ecco che passò da lì un uomo saggio e lo vide dormire sull'orlo del pozzo. Allora lo svegliò e gli disse con tono di rimprovero: "Cosa stai facendo? Basterebbe una mossa brusca durante il sonno, cadresti nel pozzo e la tua vita avrebbe termine!"
Così l'intera umanità è come addormentata sull'orlo di un pozzo e dimentica che la sua vita potrebbe finire da un momento all'altro. Sappiamo quando siamo nati, ma non conosciamo il momento in cui ce ne dovremo andare. In più, al giorno d'oggi, l'umanità sembra addormentata, più che sull'orlo di un pozzo addirittura sul ciglio di un baratro.
Uno dei tanti compiti dello yoga è formare le persone all'ascolto del proprio fisico, per passare alla connessione con il proprio Sé interiore, per avvicinarsi alla meditazione, a quel momento in cui si entra veramente in contatto con la voce interiore, si resta in ascolto e non ci si addormenta sul ciglio di una strada in maniera inconsapevole, ma si resta centrati nel proprio centro di gravità permanente, arrivando perfino a restare imperturbabili a tutto ciò che avviene intorno a noi, in completa comunione con il Sè superiore.
E' un cammino lungo e può partire in tanti modi, per alcuni di noi parte proprio con la pratica dello yoga. Pertanto prepariamoci a passare la nostra ora di pratica al centro, con la consapevolezza di poter sviluppare man mano un ascolto profondo e sacro di noi stessi.
Buona giornata a tutti.
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