
Durante le nostre pratiche al centro, sono solita abbinare le asana ai Pranayama, ovvero alle tecniche di respirazione proprie della disciplina yogica.
In realtà con il termine Pranayama non si intendono solo le tecniche di respirazione utilizzate dallo yoga, ma il meccanismo attraverso il quale è possibile assorbire e controllare il prana, ovvero l’energia vitale, con lo scopo di rendere la mente stabile, forte, tranquilla e di poterne risvegliare le potenzialità latenti.
“Prana, infatti, significa energia, o soffio vitale che riempie l’universo.”
Secondo una visione mistica si tratta dell’energia vitale che scorre all’interno di ogni essere, e rappresenta quindi la nostra fonte di sostentamento.
La principale sorgente di prana è in assoluto l’aria che respiriamo, ma in realtà lo assorbiamo anche dai cibi e dalle bevande, ed è per questo che nello yoga viene attribuita una grande importanza all’igiene del naso e della lingua, ad una lenta masticazione e, ovviamente, ad una efficace respirazione.
Il prana infatti viene assorbito tramite le mucose del naso e dai recettori nervosi dell’apparato respiratorio, ma anche attraverso le terminazioni nervose della lingua e della gola.
La parola ayama vuol dire invece «estensione» o «espansione»; la parola pranayama significa quindi «estensione o espansione della dimensione del prana».
Ovvero, un metodo per assorbire e indirizzare l’energia vitale nel corpo, rendere la mente stabile e raggiungere un livello superiore di coscienza.
Il Pranayama funziona perché, durante la pratica utilizziamo appieno la nostra capacità polmonare, migliorando quindi l’ossigenazione di tutto il corpo a beneficio di ogni singola cellula.
Gli organi non ricevono solo ossigeno, ma ricevono anche sangue in abbondanza e la loro efficienza viene incrementata.
I cambiamenti di pressione sollecitano gli organi che vengono compressi e decompressi migliorandone le funzioni.
Con un po’ di allenamento nella pratica del pranayama, si possono sperimentare pace mentale, riduzione delle tensioni, aumento del senso di benessere, ordine e disciplina del proprio comportamento.
Per questo la pratica delle tecniche di pranayama può potenzialmente apportare miglioramenti ad ogni aspetto della nostra personalità.
Come si respira nel pranayama?
La respirazione è un processo naturale che ci accompagna durante tutto il corso della nostra esistenza:
Attraverso l'inspirazione, assimiliamo l’ossigeno necessario al mantenimento del corpo.
Attraverso l’espirazione eliminiamo tossine dannose al corpo, come l’anidride carbonica.
A differenza di altri processi involontari, come ad esempio la digestione, la respirazione è un atto involontario con il quale possiamo in qualche modo interagire; possiamo infatti decidere di respirare in modo più o meno profondo, o addirittura arrestare il respiro per un breve periodo.
Questo succede perché esistono dei centri nervosi che regolano l’attività respiratoria, mandando l’impulso che permette l’inspirazione e l’espirazione. Attraverso altri impulsi cerebrali invece, possiamo parzialmente inibire i processi involontari e decidere quindi come respirare.
Durante la pratica del pranayama, tutti i muscoli del corpo sono rilassati e tutto ciò aiuta a mettere corpo e mente in uno stato di riposo completo e ad eliminare le tensioni mentali, e ha una grande influenza sulle le funzioni fisiologiche.
La cosa interessante è che tutti possono praticare le tecniche di pranayama. Non esiste nessun limite fisico o di età che lo impedisca.
Se non vedi l’ora di iniziare a imparare a respirare correttamente, ti suggerisco di iniziare con il primo passo verso un corretto pranayama, ovvero la ricerca dell’uniformità del respiro.
Solitamente gli esercizi di pranayama si fanno seduti in una posizione meditativa; purtroppo, per molte persone, è difficile riuscire a mantenere questa posizione senza avvertire fastidi o dolori, e quindi compromettere la buona riuscita della pratica.
Per questo, se ti dovesse risultare scomodo metterti in una posizione meditativa, puoi metterti seduto a gambe incrociate, magari utilizzando un blocco o un libro da mettere sotto il sedere per aiutarti a mantenere la schiena diritta senza avvertire fastidi o dolori durante la pratica, o puoi usare dei cuscini da mettere sotto le ginocchia.
Oppure puoi metterti anche su una sedia con le piante dei piedi appoggiate a terra.
Un fattore importante per la buona riuscita della pratica è riuscire a mantenere una postura comoda, stabile e rilassata. E’ fondamentale che la schiena sia dritta e la testa in linea con la colonna, le spalle e il collo completamente rilassati.
Ora siamo pronti a respirare consapevolmente.
Buon fine settimana a tutti.
Fonte:yoga'n ride
Foto: Sankalpa Semefiore

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