Da qualche giorno covo una sorta di influenza che mi ha fatto diventare pressoché afona e costretta pertanto a dover annullare tutti gli impegni lavorativi e non.
Ho scelto pertanto di lasciar scorrere questo momento atemporale, rimanendo passiva, senza oppormi e assecondando la vacuità dell'istante.
Una delle asana più note dell'hatha yoga è virabhadra, la posizione del guerriero.
È il guerriero che corre con la spada in mano e gli occhi iniettati di sangue ma poi, dinnanzi a un tramonto, si ferma, lascia cadere l’arma e scoppia a piangere per la felicità.
Noi occidentali siamo stati abituati fin da piccoli a sopportare. Ci dicono che bisogna lottare, soffrire e resistere, come se la vita fosse una guerra.
Succede prima a scuola, poi al lavoro, ma anche nelle relazioni: tra amici, partner e famigliari, si tende spesso ad avere un atteggiamento di “sopportazione a tutti i costi“.
È bene ricordare che esistono altri pareri oltre al nostro:
In moltissime filosofie orientali non esiste il concetto di “sopportare” o “resistere”. Attenzione, ciò non significa che non esiste il concetto di “sofferenza“. Non esiste nel modo in cui lo intendiamo noi, ovvero come un logorio a cui ci sottoponiamo costantemente e consapevolmente, perché convinti che non esista alcuna alternativa.
Uno dei pilastri del Buddhismo è il non-attaccamento.
Esso indica la consapevolezza che tutto è mutevole nella vita e nulla resta mai uguale a se stesso.
Tutto cambia, sempre. Nulla resta mai uguale a se stesso. Cambiamo noi e cambia la realtà intorno a noi. Per questo motivo, la vita è un fiume. In ogni attimo, è diverso. Il fiume non si può fermare, qualunque cosa tu faccia, esso continuerà a scorrere. Se pensi di poterlo fermare, ti stai semplicemente illudendo. Quello che tu puoi fare è scegliere: vuoi essere una roccia che prova a opporsi al suo scorrere, oltretutto senza alcuna possibilità di farcela? Oppure vuoi scorrere con il fiume? Se scegli la prima opzione, sei destinato a soffrire. Se scegli la seconda, diventi parte del fiume. Diventi tu stesso Vita.
Quando fai tua questa consapevolezza, poni le basi per imparare un’antica arte che rappresenta una sorta di antidoto a molte delle tue sofferenze: la pratica del lasciare andare.
Cosa significa concretamente? Significa arrendersi al momento presente. Non è una resa passiva, non è sottomissione, non è apatia o sconfitta.
Pertanto oggi mi arrendo e faccio la guerriera sul divano.
Alcuni estratti dal blog di Gianluca Gotto
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